Il viaggio di Joe il fotone

Quando

9 giugno 2024

Dove

 Villa Arrighi

Una combinazione di teatro, musica, letteratura e cinema per raccontare le diverse fasi della storia del Cosmo vissute da un fotone creato all’inizio della storia dell’Universo, durante il suo tragitto verso la Terra.

Dal Big Bang attraverso la cosiddetta fase calda, si arriva all’età oscura, lasciandosi alle spalle il fondo cosmico a microonde. Dal dominio della materia oscura si assiste alla nascita delle prime stelle, e con loro delle galassie. La destinazione del fotone, in un Universo che continua a espandersi, è lo specchio di un telescopio. Il tutto scandito a ritmo di blues, letture dalle Cosmicomiche di Italo Calvino e spezzoni di filmati quali “Io ed Annie” di Woody Allen e “I Simpson”.

Sensi coinvolti

In una sala prove situata in una cantina ai confini dell’Universo,  tra Rolling Stones, birre, Cream, Pink Floyd, Doors e deodoranti per ambienti, un gruppo di personaggi si ritrova per cantare la storia di Joe il Fotone.

La band è formata da:

Sandro “Joe the Photon” Bardelli, un ricercatore astronomo dell’INAF che ai fotoni da del tu, violandone la privacy con telescopi, radiotelescopi e satelliti per poi scriverne negli articoli scientifici.

Gabriele “Brian Maggio” Zambelli, freelance parecchio free, che sì è affacciato all’astronomia per un istante, poi ha abbandonato gli affabili e socievoli fotoni per i più alteri e scorbutici bit. Per questioni di sopravvivenza attualmente si occupa di statistica bayesiana e discipline orientali.

Frank “Guitar Blues” Poppi, astronomo tecnologo dell’INAF, tra una storia e l’altra …dell’astronomia, sogna di dedicarsi a valvole e schitarrate.

Nicola “Redshift” Ruggeri, siccome la testa sempre tra le nuvole evidentemente non bastava, ha conosciuto Joe e si è fatto accompagnare oltre l'atmosfera, fino ai confini dell'universo conosciuto. Ma ancora non gli basta.

Matteo "Mettiu" Albéri, un tipo che da bambino contava le stelle invece delle pecore per addormentarsi. Ora che lavora nell'ambito della fisica nucleare, suona la batteria seguendo il ritmo dei decadimenti radioattivi come un contatore Geiger.

Matteo “Doc” Centonza, cresciuto a pane, rock e torcinelli con una venerazione smisurata per Hendrix... Ama viaggiare con Joe nel suo universo immaginario